Le avventure di Sherlock Holmes

Il volume raccoglie tre fra i primi racconti pubblicati da Arthur Conan Doyle, in cui i protagonisti sono Sherlock Holmes e il suo aiutante, il dottor John Watson. 

Di Holmes e Watson ci sono rimasti 58 racconti e 4 romanzi.
Per il personaggio di Holmes, Doyle si ispira a Joseph Bell, un docente di medicina di Edinburgo, mentre un vero dottor Watson fu suo compagno di studi a Portsmouth, ma all’interno delle storie di cui è il narratore, rappresenta l’autore stesso. 


Nato a Edinburgo nel 1859, Arthur Conan Doyle morì nel 1930 a Crowborough. 
Medico e scrittore, deve la sua fama al personaggio di Sherlock Holmes, verso cui però ebbe una reazione ambivalente, infatti già nel 1891 pensava di concludere questo filone poliziesco con la morte del suo personaggio, che era diventato più famoso di lui. La popolarità dell’investigatore invece lo costrinse a scrivere sempre nuove opere con lui protagonista, fino al 1927, quando lo scrittore stesso affermò di aver scritto di Holmes più di quello che intendeva fare all’inizio.
Il primo romanzo sul detective fu Uno studio in rosso, del 1887, pubblicato sul Beeton's Christmas Annual, in cui il dottor Watson presenta Holmes e la sottile scienza della deduzione. La famosissima frase "Elementare, Watson!" comunque non viene mai pronunciata nelle storie di Doyle.
Arthur Conan Doyle in realtà era attirato anche da altri generi letterari, come l'avventura, il fantastico e lo storico. Infatti non è considerato solo uno dei primi scrittori di romanzi polizieschi, ma anche uno dei primi a scrivere di fantascienza. Ricordiamo il romanzo The Lost World (Il mondo perduto) (1912) che racconta di una spedizione guidata dal professor Challenger (un personaggio all’opposto di Holmes) su un altopiano del Sud America popolato da fauna e flora preistorica sopravvissuta all'estinzione. La storia ha avuto notevole successo nel mondo del cinema.