“Verrà un giorno che l'uomo si sveglierà dall'oblio e finalmente comprenderà chi è veramente e a chi ha ceduto le redini della sua esistenza, a una mente fallace, menzognera, che lo rende e lo tiene schiavo... l'uomo non ha limiti e quando un giorno se ne renderà conto, sarà libero anche qui in questo mondo.”
“Io penso a un universo infinito. Stimo infatti cosa indegna della infinita potenza divina che, potendo creare oltre a questo mondo un altro e altri ancora, infiniti, ne avesse prodotto uno solo, finito. Così io ho parlato di infiniti mondi particolari simili alla Terra.”
Giordano Bruno, all’anagrafe Filippo Bruno, nacque nel 1548 a Nola.
Prese i voti, ma i dubbi sulle dottrine religiose lo portarono presto in contrasto con la Chiesa e lo costrinsero a lasciare Napoli.
Viaggiò in tutta Europa dove diffuse il proprio pensiero negli atenei e pubblicò gli scritti filosofici. Ma i contrasti che generavano queste sue idee lo costrinsero più volte a cambiare città di residenza, fino a tornare in Italia presso il nobile casato di Giovanni Mocenigo, a Venezia.
Fu proprio Giovanni Mocenigo a denunciarne il pensiero filosofico rivoluzionario all’Inquisizione. Ne conseguì la prigionia, il processo e la condanna a morte.
Giordano Bruno morì il 17 febbraio del 1600 sul rogo di Campo de’ Fiori a Roma. .
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