A Loano è un mattino qualsiasi di una giornata grigia e piovosa. La perpetua di don Gino, Teresina, si affretta verso la canonica, ma quando arriva sulla piazza vede la porta della chiesa socchiusa, e a quell’ora è insolito.
Preoccupata e anche un po’ impaurita entra, e accanto all’altare scopre don Gino rannicchiato in una pozza di sangue, con la testa fracassata.
Ma chi può volere la morte di un prete?
Forse Giorgio Bruzzone che lo ritiene responsabile della morte della figlia? Oppure Ahmed che ha scontato una condanna di cinque anni per colpa sua? O don Savino che pare un amico di don Gino ma aspira al suo posto in parrocchia?
O magari è stato vittima della rivalità fra la confraternita delle cappe Turchine di cui il prete fa parte e la confraternita delle cappe Bianche per cui il prete simpatizza?
Sul caso indagano il commissario Montaldi e la sua squadra.
Fra verità nascoste, intrighi, sospetti e tradizioni religiose, la risoluzione finale emergerà prepotente e inaspettata.
Paolo Di Crescenzo vive a Boissano in provincia di Savona.
Coltiva la passione della scrittura fin dai tempi del liceo.
Nel 2007 ha pubblicato una raccolta di racconti noir intitolata Sguardo rosso sangue con la Ennepilibri. Altri suoi racconti sono inseriti in varie antologie.
Con Alcheringa ha già pubblicato: Quando viene la notte nel 2014; E così sia nel 2016; Labbra rosse sulle quali morire nel 2019.
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