Questo poemetto in versi di Trilussa è ironico e dissacrante e risale al 1917.
Si ispira al personaggio protagonista di filastrocche e storielle creato da Luigi Sailer, e ne racconta le avventure da adulta: la vispa Teresa.
Trilussa, pseudonimo di Carlo Alberto Salustri (anagramma del cognome), nacque a Roma nel 1871. Poeta, scrittore e giornalista italiano, è noto per le sue composizioni in dialetto romanesco.
Restò orfano di padre a tre anni e fu cresciuto dalla madre che prestò servizio presso il padrino di battesimo, il marchese Ermenegildo De’ Cinque Quintili.
Studiò presso il Collegio Poli gestito dai frati, ma si applicava poco e a 15 anni lasciò gli studi per dedicarsi alla scrittura. Nel 1889 uscì Il suo primo volumetto di versi romaneschi, Le Stelle de Roma, uscì nel 1889. Sempre giovanissimo, collaborò con il Rugantino, diretto dal poeta e folclorista Giggi Zanazzo.
La sua poesia gli diede presto fama e gli aprì la strada alla collaborazione con giornali quali il Don Chisciotte su cui pubblica articoli satirici contro la politica di Francesco Crispi, e Il Messaggero, per approdare poi al Capitan Fracassa, e al Travaso delle idee; qui pubblicò una rubrica di lettere in lingua italiana solo leggermente arromanescata sotto il nome di Maria Tegami, poi raccolte in volume (il libro uscì come strenna per gli abbonati del Travaso). Le lettere di Maria Tegami ebbero successo pari a quello dei Sonetti e delle Favole (spesso favole antiche ma con una morale nuova attualizzata ai tempi moderni e alla concretezza dei fatti della vita).
Assiduo frequentatore dei luoghi della vita mondana di Roma, il poeta divenne una figura nota nei circoli letterari e culturali. Presto iniziò a declamare i propri versi in pubblico. Il successo ottenuto dalle sue letture gli procurò perfino inviti all’estero.
Alla morte della madre trasferì il suo studio in via Maria Adelaide, che divenne meta di giornalisti, aspiranti poeti e ammiratori.
Il 1° dicembre 1950 il presidente Einaudi lo nominò senatore a vita. Morì tre settimane dopo, il 21 dicembre 1950, nel suo studio di via Maria Adelaide.
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