Leggende Sarde

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EAN 9791281248434
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Tags   #tradizioni  #superstizioni  #miti  #leggende 

Grazia Deledda nasce a Nuoro nel 1871 da famiglia benestante. 
Dopo la scuola primaria, completa la sua formazione da autodidatta.
Collabora fin da subito con alcune riviste sarde e romane, che danno spazio ai suoi racconti e ad alcuni saggi sulle tradizioni popolari sarde.
Nel 1900 si trasferisce a Roma. Qui il marito diventa il suo agente letterario e inizia un periodo molto prolifico dell’autrice. Ricordiamo: Elias Portolu, Cenere, L’Edera, Sino al confine, Canne al Vento.
Le sue opere esplorano in modo rude e realistico la vita rurale e le tradizioni della Sardegna, e i suoi personaggi, molto spesso intrappolati tra il destino e il desiderio di libertà, in una società patriarcale che per motivi geografici ma anche culturali era scollegata dalla nazione, affrontano sfide morali e sociali.
Spesso soggetta a critiche per questo, nonostante sia classificata come un’esponente del verismo e a tratti del decadentismo, la sua scrittura è anche molto moderna: le sue opere infatti si sono prestate facilmente all’adattamento cinematografico. 
Nel 1927 le viene conferito il Premio Nobel per la letteratura del 1926, prima e unica donna italiana a ricevere una simile onorificenza in questa disciplina.
Carattere forte e docile allo stesso tempo, lei stessa si presentava così:
Sono piccina piccina, sa, sono piccola anche in confronto delle donne sarde che sono piccolissime, ma sono ardita e coraggiosa come un gigante e non temo le battaglie intellettuali.
Muore a Roma nel 1936 all’età di 64 anni. Nel 1959 la salma viene trasferita al suo paese di origine, Nuoro, dove riposa tutt’oggi.